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sabato 1 maggio 2010

La Sagra di Sant'Efisio Martire

La Sagra di Sant'Efisio è la festa più importante della città di Cagliari ogni anno si svolge il 1º maggio e vede coinvolta l'intera isola.
Si narra che nel 1656 i sardi pregarono Sant'Efisio affinché sconfiggesse la terribile pestilenza, propagatasi nell'isola dal 1652 a causa di alcuni marinai catalani affetti dal morbo e approdati ad Alghero. L'epidemia contagiò tutta la Sardegna, in particolare Cagliari.

Nel 1652 la Municipalità di Cagliari si appellò a Sant'Efisio affinché proteggesse la città dal morbo, e l'assemblea espresse un voto con cui si impegnava a tributare ogni anno una processione in suo onore partendo dal quartiere di Stampace, fino ad arrivare a Nora, dove il santo era stato martirizzato. A settembre, le abbondanti piogge fecero scomparire la peste, e dall'anno successivo fino ad ora, il 1° maggio, si rispetta questo voto.
Nel maggio del 1657 avvenne la prima solenne processione per lo scioglimento del voto: il simulacro del Santo venne trasportato fino alla chiesetta di Nora, accompagnato dalle autorità cittadine e dai rappresentanti di tutti i paesi liberati dal morbo. Tutti gli eventi legati al culto di sant'Efisio a Cagliari vedono protagonista l'Arciconfraternita del Gonfalone e di sant'Efisio Martire, con sede nella chiesa di Stampace, preposta principalmente alla devozione al santo.

Il corteo del primo maggio viene aperto dalle traccas, carri trainati da buoi addobbati a festa. Seguono i gruppi folk in costume, a piedi, che recitano o cantano le preghiere della tradizione religiosa isolana, i goccius. Dietro i gruppi folk sfilano i cavalli. Aprono i Cavalieri del Campidano, in sella a cavalli addobbati con coccarde e rosette. Quindi è la volta dei Miliziani, armati di archibugio e sciabole. Il corteo a cavallo prosegue con il corpo della Guardianìa, nero, cilindro e fascia azzurra ai fianchi. Segue poi l'Alter Nos, il rappresentante del sindaco.


L'arrivo del cocchio con il simulacro è annunciato dal suono delle launeddas. Il cocchio è trainato da un imponente giogo di buoi ornati da manti colorati e fiori e condotti da Su Carradori
Quindi il cocchio continua il suo tragitto verso Nora accompagnato dai fedeli che hanno fatto voto di percorrere il cammino a piedi.

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