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giovedì 27 maggio 2010

John Keats - Che mi ami tu lo dici...


Che mi ami tu lo dici


Che mi ami tu lo dici,
ma con una voce
Più casta di quella di una suora
Che per se sola i dolci vespri canta,
Quando la campana risuona
Su, amami davvero!


Che mi ami tu lo dici,
ma con un sorriso
Freddo come un alba di penitenza,
Suora crudele di San Cupido
Devota ai giorni d’astinenza
Su, amami davvero!


Che mi ami tu lo dici,
ma le tue labbra
Tinte di corallo insegnano meno gioia
Dei coralli del mare
Mai che si imbroncino di baci
Su, amami davvero!


Che mi ami tu lo dici,
ma la tua mano
Non stringe chi teneramente la stringe;
E morta come quella d’una statua
Mentre la mia brucia di passione
Su, amami davvero!


Su, incendiamoci di parole
E bruciandomi sorridimi – stringimi
Come devono gli amanti – su, baciami,
E l’urna, poi, delle mie ceneri
Seppelliscila nel tuo cuore
Su amami davvero!


I Proverbi Cinesi - Antica Saggezza.


  • L'uomo che ama la verità è migliore dell'uomo che la conosce e l'uomo che trova la felicità è migliore dell'uomo che la ama.
  • Evita il vile, ma non fartene un nemico personale; avvicinati pure al gentiluomo ma non dirgli sempre di si.
  • L'amicizia e l'amore non si chiedono come l'acqua, ma si offrono come il té.
  • L'uomo che riesce a vedere le piccole cose, ha la vista limpida.
  • Lo stolto ha il cuore in bocca, l'accorto la lingua nel cuore.
  • Poichè sei un uomo, non dire mai ciò che accadrà domani, perchè più veloce del battere delle ali di una mosca è il mutare delle cose umane.
  • La saggezza è come il denaro: chi si vanta continuamente di possederene in grandi quantità sicuramente è colui che ne ha di meno.
  • Più facile è deviare il corso di un fiume o spianare una montagna che cambiare l'animo di un uomo.
  • Chi sta accanto al mandarino riceve molti onori. Chi sta accanto alle cucine riceve cibo.

venerdì 21 maggio 2010

Marco Aurelio - Pensieri e Aforismi


Cesare Marco Aurelio Antonino Augusto (121 – 180), imperatore romano.


  • Si ha bisogno di molto poco per condurre una vita felice.
  • "Possiedi la ragione?" " Sì". "Allora perché non la usi? E se fa quel che deve, che altro vuoi?".
  • Devi sempre agire, parlare e pensare, come se fosse possibile che tu, in quell'istante, lasciassi la vita.
  • Dal momento che non ho mai deliberatamente tormentato nessuno, non è giusto ch'io tormenti neppure me stesso.
  • Non vivere come se tu avessi ancora diecimila anni da vivere. Il fato incombe su di te. Finché vivi, finché ti è possibile, diventa buono.
  • Spesso compie un'ingiustizia non solo chi fa, ma anche chi non fa qualche cosa.
  • Chi ama la gloria considera quale proprio bene l'attività altrui; chi ama il piacere, le proprie passioni; chi ha senno, le proprie azioni.
  • All'uomo non capita nulla che dalla natura non sia stato formato a sopportare.
  • Guarda sotto la superficie: non lasciarti sfuggire la qualità o il valore intrinseco delle cose.
  • L'arte di vivere assomiglia più alla lotta che alla danza.
  • Tutto ciò che accade è normale, come le rose a primavera o le messi in estate: e ciò è valido per tutto, anche le malattie, la morte, le calunnie, le insidie e tutte le altre cose che allietano o rattristano gli stolti.
  • Bisogna eliminare non solo le azioni ma anche i pensieri non necessari, perché così non tireranno dietro, come inevitabile conseguenza, neppure le azioni inutili.

lunedì 17 maggio 2010

Sant'Agostino - Se mi ami non piangere



Sant'Agostino d'Ippona
Se mi ami non piangere!


Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà
e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto.Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa
del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile
dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!

domenica 9 maggio 2010

Vulcano Eyjafjallajökull - Maggio 2010



Nuova eruzione del vulcano islandese, croce e delizia dei viaggiatori. La nube di cenere emessa dal vulcano islandese Eyjafjallajökull incombe ancora sul nord dell’Italia. Aeroporti di nuovo chiusi e centinaia di voli cancellati. La nube staziona ancora nel sud-est della Francia e in Portogallo, dove i voli aerei sono ancora fermi.
Eurocontrol ha reso noto comunque che l'area interessata dalla nube di ceneri si sta restringendo, e che la maggior parte degli aeroporti chiusi riapriranno in giornata.
L'agenzia prevede per l'intera giornata una riduzione di circa 500 voli, i voli intercontinentali sarano costretti a cambiare le rotte, ma non subiranno cancellazioni significative.

venerdì 7 maggio 2010

Pyotr Ilyich Tchaikovsky - Lo Schiaccianoci - Royal Ballet


Ricorrono oggi i 170 anni dalla nascita di Tchaikovsky. Il compositore russo Petr Il’ic Chaikovsky nato a Votkinsk, il 7 maggio 1840, è stato, un esponente del movimento romantico.
Čajkovskij compose le musiche del balletto tra il 1891 e il 1892
La storia del celebre balletto deriva dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1816). Lo Schiaccianoci è stato ripreso più volte dal cinema, dal teatro e anche dallo sport, soprattutto le sue musiche e la sua trama.
Una trasposizione cinematografica è il film Fantasia della Disney, in cui fate, funghi animati e pesci ballano al ritmo delle note della suite dello Schiaccianoci in un atmosfera fatata e magica.

giovedì 6 maggio 2010

Kalhlil Gibran - Sulla gioia e sul dolore


Poesia tratta Dal Profeta.


Gioia e dolore


Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.
Ed egli rispose:la vostra gioia è il vostro dolore senza la maschera.
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso fu spesso pieno
delle vostre lacrime.
E come potrebbe essere diversamente?
Quanto più penetra e scava il dolore dentro di voi,
tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è la stessa coppa
che fu bruciata nel forno del vasaio?
E non è il liuto che accarezza il vostro animo, il legno stesso
scavato dai vostri coltelli?
Quando siete gioiosi, guardate a fondo nel vostro cuore
e vedrete che solo quello che vi ha dato dolore vi dà ora gioia:
Quando siete dolenti, guardate ancora nel vostro cuore,
e vedrete che state in realtà piangendo
per quello che vi ha dato diletto.
Alcuni di voi dicono: La gioia è più grande del dolore,e altri dicono,
- No, il dolore è più grande.
Ma io vi dico che essi sono inseparabili.
Essi giungono insieme, e quando l’uno siede con voi
alla vostra mensa, ricordate che l’altro dorme sul vostro letto.
In verità, siete come bilance oscillanti tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete svuotati, siete fermi e bilanciati.
Quando il tesoriere vi solleva per pesare l’oro el’argento,
necessariamente gioia e dolore dovranno alzarsi e ricadere.

sabato 1 maggio 2010

La Sagra di Sant'Efisio Martire

La Sagra di Sant'Efisio è la festa più importante della città di Cagliari ogni anno si svolge il 1º maggio e vede coinvolta l'intera isola.
Si narra che nel 1656 i sardi pregarono Sant'Efisio affinché sconfiggesse la terribile pestilenza, propagatasi nell'isola dal 1652 a causa di alcuni marinai catalani affetti dal morbo e approdati ad Alghero. L'epidemia contagiò tutta la Sardegna, in particolare Cagliari.

Nel 1652 la Municipalità di Cagliari si appellò a Sant'Efisio affinché proteggesse la città dal morbo, e l'assemblea espresse un voto con cui si impegnava a tributare ogni anno una processione in suo onore partendo dal quartiere di Stampace, fino ad arrivare a Nora, dove il santo era stato martirizzato. A settembre, le abbondanti piogge fecero scomparire la peste, e dall'anno successivo fino ad ora, il 1° maggio, si rispetta questo voto.
Nel maggio del 1657 avvenne la prima solenne processione per lo scioglimento del voto: il simulacro del Santo venne trasportato fino alla chiesetta di Nora, accompagnato dalle autorità cittadine e dai rappresentanti di tutti i paesi liberati dal morbo. Tutti gli eventi legati al culto di sant'Efisio a Cagliari vedono protagonista l'Arciconfraternita del Gonfalone e di sant'Efisio Martire, con sede nella chiesa di Stampace, preposta principalmente alla devozione al santo.

Machu Pichu - Tesoro degli Incas


Il Machu Picchu è un sito archeologico inca situato nella valle dell'Urubamba, in Perù.
Il nome, deriva dai termini quechua, machu (vecchio) e pikchu (cima o montagna).
Si suppone che la città fosse stata costruita dall'imperatore inca Pachacútec intorno all'anno 1440 e sia rimasta abitata fino alla conquista spagnola del 1532. La posizione della città era una roccaforte militare ben custodita, in quanto i profondi dirupi da cui è circondata erano la sua migliore difesa naturale. Difatti, una volta abbandonata, la sua ubicazione rimase sconosciuta per ben quattro secoli.
Nel gennaio del 1911 Braulio Polo y la Borda, proprietario dell'hacienda Echarati, nella provincia di Convención (Cusco), ospitava Alberto Giesecke, allora rettore dell'università di Cusco. Fu in una delle numerose conversazioni che gli raccontò dell'esistenza di misteriose rovine inca nella zona. Giesecke, amico di HiramBingham, professore di Yale, lo contattò immediatamente, invitandolo a esplorare la regione. Il resto è storia: il 24 luglio 1911, accompagnato dalla guida locale Melchor Arteaga, Bingham arrivò sulla cima del monte Machupicchu. Lì incontrò e due campesinos che vivevano sul posto con le rispettive famiglie, coltivando i terrazzamenti inca.

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