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mercoledì 30 marzo 2011

Alla scoperta di Tallin - L'antica capitale dell'Estonia


Tallinn è la capitale dell’Estonia, è situata sulla costa del golfo di Finlandia, nel Mar Baltico.
Fu fondata come fortezza nel 1219 da Valdemaro II re di Danimarca, aderì alla Lega anseatica nel 1285, divenendo un importante centro commerciale.

Ceduta nel 1346 ai cavalieri teutonici, fu acquisita nel 1561 dalla Svezia e conquistata nel 1710 dalla Russia, che ne fece la base navale della flotta del Baltico. Nel 1919 fu eretta a capitale dello stato indipendente dell'Estonia e dal 1940, quando il paese fu annesso dall'URSS continuò a ricoprire il ruolo di capitale della Repubblica socialista sovietica Estone fino al 1991, quando l'Estonia riacquistò l'indipendenza.

La città si divide in parti distinte: quella alta, sul colle di Toompea, dominata da un'antica fortezza del XIII-XIV secolo; la parte bassa, medievale, circondata da mura; e infine i recenti quartieri residenziali della zona periferica.
Nella parte bassa si trova il Municipio in stile gotico del XIV secolo. Nei dintorni del Municipio si i può anche ammirare una farmacia datata del XV secolo. Questa farmacia è la più antica d’Europa che sia ancora in attività.
Tallinn conta di numerose chiese di influenza gotica come la chiesa dello Santo Spirito, la chiesa di san Nicola e la Chiesa di Sant’ Olav. Chiesa di Sant'Olav.
Questa chiesa per quasi un secolo, dal 1549 al 1625 è stato l'edificio più alto del mondo.
La Chiesa del Duomo si differenzia per lo stile barocco, mentre la cattedrale ortodossa Alexander Nevsky ha uno stile moscovita.

martedì 29 marzo 2011

La strada non presa – Poesia di Robert Frost

 
La strada non presa

Divergevano due strade in un bosco
Ingiallito, e spiacente di non poterle fare
Entrambe essendo un solo, a lungo mi fermai
Una di esse finchè potevo scrutando
Là dove in mezzo agli arbusti svoltava.

Poi, presi l’altra, che era buona ugualmente
E aveva forse i titoli migliori
Perché era erbosa e poco segnata sembrava;
Benché, in fondo, il passare della gente
Le avesse davvero segnate più o meno lo stesso,

Perché nessuna in quella mattina mostrava
Sui fili d’erba l’impronta nera d’un passo.
Oh, quell’altra lasciavo a un altro giorno !
Pure, sapendo bene che strada porta a strada,
Dubitavo se mai sarei tornato.

lunedì 28 marzo 2011

Proverbi Giapponesi - Il sorriso è la forza della tua vita...


Il tuo sorriso è la forza della tua vita.

Chi corre dietro a due lepri non ne prende nemmeno una.

L'amore è come una pianta rampicante, che muore se non ha nulla cui aggrapparsi.

Anche le scimmie a volte cadono dagli alberi.

La forza di volontà attraversa anche le rocce.

L'acqua versata non torna piu' al vassoio.

Guarda gli errori degli altri e correggi i tuoi.

L'unghia che sporge troppo si spezza.

Anche un coniglio se stuzzicato per 7 giorni morde.

Se troppo s’indugia a decidere, ci si addormenta.

Il bel tempo arriva a colui che sa attendere.

sabato 26 marzo 2011

Wafaa Bilal - La Webcam come Terzo Occhio


Wafaa Bilal è un estroso artista di origini irachene che insegna fotografia al Tisch School of the Arts di New York.
Bilal si è fatto impiantare nella nuca una videocamera: da allora l’apparecchio scatta una fotografia ogni minuto e la invia in tempo reale al sito www.3rdi.me.

La cam è collegata tramite USB a un mini laptop che Wafaa porta con sè. Un telefono cellulare con connessione 3G permette l’invio e la pubblicazione delle immagini in tempo reale sul web.
L’esperimento sarebbe dovuto durare un anno, ma il 4 febbraio scorso una crisi di rigetto ha costretto i medici a rimuovere uno dei tre fermi in titanio ancorati al cranio che gli procuravano dolori.

L’artista è però determinato a portare a termine la sua prova, legandosi questa volta la webcam sul retro della testa.
L’obiettivo del suo esperimento rimane quello di far capire quanto sia difficile tramutare in immagini una materia impalpabile come quella che il nostro cervello produce continuamente.

“The 3rd I” è il titolo della mostra che ne scaturirà. Le foto verranno affisse e rese disponibili al pubblico del Mathaf, l’Arab Museum of Modern Art del Qatar.

giovedì 24 marzo 2011

Il mago Harry Houdini - Anniversario della nascita


Harry Houdini è il grande illusionista a cui oggi Google dedica il suo doodle in occasione del 137° anniversario della sua nascita.
Il mago più famoso del xx secolo nacque a Budapest con il nome di Ehrich Weisz il 24 marzo 1874.
La famiglia emigrò negli Stati Uniti quando Ehrich aveva due anni. La sua passione per la magia avvenne durante l'infanzia, quando suo padre lo portò ad assistere a uno spettacolo di un mago viaggiatore chiamato Dott. Lyn.

Ma fù la lettura del libro:" Le monografie di Robert Houdin "che cambiò radicalmente la sua vita.

Il successo arrivò per lui quando iniziò ad esibirsi come escapologo; scelse il nome d'arte di Harry Houdini come tributo al mago francese Jean Eugène Robert-Houdin e riuscì nel 1913 a farlo diventare il suo nome legale.
Nei primi vent'anni del XX secolo Houdini si esibì con grande successo in tutti gli Stati Uniti.
Era capace di liberarsi da manette, catene, corde e camicie di forza, spesso penzolando da una corda o immerso nell'acqua e sotto gli occhi del pubblico. Riusciva grazie alla sua grande preparazione fisica ad eseguire queste fughe anche in apnea,immerso nell'acqua chiuso in cassoni sigillati.
Nel 1913 presentò quello che per molti è il suo numero più famoso, la cella della tortura cinese dell'acqua, in cui rimaneva sospeso a testa in giù in una cassa di vetro e acciaio piena d'acqua e chiusa a chiave.

Si interessò anche di spiritualismo delle frodi dei medium dell'epoca. Divenne un membro del comitato di Scientific American che offriva un premio in denaro a chiunque avesse saputo dimostrare di possedere capacità soprannaturali.
Houdini iniziò a frequentare sedute spiritiche in incognito, accompagnato da un reporter e da un ufficiale di polizia. La più famosa medium che cercò di smascherare fu Mina Crandon, Houdini seppe riprodurre e svelò i trucchi delle sedute della Crandon.

martedì 22 marzo 2011

La leggenda dell'Acchiappasogni - Indiani d'America


L'acchiappasogni ( Dream catcher) è uno strumento che richiama ancestrali usanze degli Indiani Nord Americani.
Gli acchiappa-sogni vengono da un' antica tradizione indiana, precisamente, dalla tribù Ojibway (ma anche nelle tribù Cheyenne e Lakota che vivevano in luoghi molto vicini tra loro negli stati del Wyoming e Dakota).

L'acchiappasogni serviva ad allontanare i brutti sogni o i sogni che  non aiutavano la crescita personale e spirituale del possessore. Veniva donato alla nascita ad ogni bambino, che lo conservava per tutta la vita.
L'acchiappasogni è composto da un cerchio esterno in legno flessibile che rappresenta il ciclo della vita e l'universo, una rete per "acchiappare" i sogni .
Se si tratterà di sogni buoni il Dream-Catcher li affiderà al filo di perline (le forze della natura) che li farà avverare, se li giudicherà cattivi li consegnerà alle piume di uccello e li farà portare via disperdendoli nei cieli.

La leggenda secondo i nativi americani narra di una bambina indiana di nome Nuvola Fresca che un giorno racconto impaurita a sua madre, Ultimo sospiro della sera, gli incubi e le visioni che la notte faceva.
Ultimo sospiro della sera, tentò di rassicurare Nuvola Fresca spiegandole che quelli che vedeva si chiamavano Sogni ma la bambina voleva vedere soltanto quelli buoni.
Allora la madre invento una rete tonda per pescare i sogni del Lago della Notte.
Al centro della rete intrecciata mise un piccolo sasso come catalizzatore e intorno ad esso una goccia d'argento, un pezzo di turchese (come significato del desiderio) e un dente di animale forte (simbolo di protezione), infine code di animali e piume di uccelli furono legati all'estremo inferiore della rete.

lunedì 21 marzo 2011

Federico Garcia Lorca - Canzone Primaverile Poesia


Poesia di Garcia Lorca sulla Primavera

Canzone Primaverile

Escono allegri i bambini
dalla scuola,
lanciando nell'aria tiepida
d'aprile tenere canzoni.
Quanta allegria nel profondo
silenzio della stradina!

Un silenzio fatto a pezzi
da risa d'argento nuovo.
Vado pel cammino della sera,
tra i fiori dell'orto,
lasciando sulla strada
l'acqua della mia tristezza.

Sul monte solitario
un cimitero di paese
sembra un campo seminato
di semi di teschi.

domenica 20 marzo 2011

Mohammed Nabbous - Blogger ucciso a Bengasi in Libia


Mohammed Nabbous è stato ucciso mentre filmava gli scontri a Bengasi .

Mohammad Nabbous - conosciuto come "Mo", fondatore del canale web tv al-Hurra Tv Libia, una stazione indipendente su Internet, è stato ucciso dai lealisti di Muammar Gheddafi nella città della Cirenaica.
Nabbous ha fornito un contributo prezioso a vari media internazionali, e social network come facebook, per raccontare la rivolta nel suo paese.

È stato creato una pagina su Facebook “In Memory of Mohammed Nabbous, Libya Alhurra.

Sabato mattina era uscito con la videocamera per documentare gli attacchi delle forze di Gheddafi a Nabbous.
Le forze del colonnello Gheddafi lo hanno ucciso con un colpo di pistola mentre riprendeva gli scontri.
La notizia della sua morte è stata data dalla moglie, che si è impegnata a continuare il lavoro di Nabbous al servizio della libertà di informazione.

Fratelli - Poesia di Giuseppe Ungaretti


Fratelli

Di che reggimento siete
fratelli?

fratello
tremante parola
nella notte

come una fogliolina
appena nata

Fratelli
saluto accorato

nell’aria spasimante
implorazione sussurrata

di soccorso
all’uomo presente alla sua fragilità.

venerdì 18 marzo 2011

Edith Piaf - La Vie En Rose


Edith Piaf,  nome d'arte di Edith Giovanna Gassion (Parigi 1915-1963), celebre cantante francese.
Figlia di un circense, fece parte della compagnia del padre fino a quindici anni, quando andò a Parigi e iniziò a lavorare come cantante di strada e nei café chantant.
Fu proprio mentre si esibiva in un locale che venne scoperta nel 1935 dal proprietario di un cabaret, il quale la ribattezzò La Môme ("lo scricciolo") e ne fece una stella della canzone.

La Vie En Rose
Des yeux qui font baiser les miens,
Un rire qui se perd sur sa bouche,
Voila le portrait sans retouche
De l'homme auquel j'appartiens
Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas,
Je vois la vie en rose.
Il me dit des mots d'amour,
Des mots de tous les jours,
Et ça me fait quelque chose.
Il est entre dans mon coeur
Une part de bonheur
Dont je connais la cause.

C'est lui pour moi. Moi pour lui
Dans la vie,
Il me l'a dit, l'a jure pour la vie.
Et des que je l'apercois
Alors je sens en moi
Mon coeur qui bat
Des nuits d'amour a ne plus en finir
Un grand bonheur qui prend sa place
Des enuis des chagrins, des phases
Heureux, heureux a en mourir.

Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas,
Je vois la vie en rose.

giovedì 17 marzo 2011

Dalai Lama - Frasi celebri, Citazioni e Aforismi


Tenzin Gyatso, nato a Lhamo Dondrub nel 1935.
XIV Dalai Lama e premio Nobel per la pace nel 1989.

Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara.

Senza amore non potremmo sopravvivere. Gli esseri umani sono creature sociali e prendersi cura gli uni degli altri a vicenda è la base stessa della nostra vita.

Condividi la tua conoscenza. E’ un modo di raggiungere l’immortalità.

La pace si trova dentro se stessi - "La violenza provoca sofferenze, la pace si ottiene non pregando, ma si genera all'interno di se' e poi nella propria famiglia".

Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.

Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.

Noi viviamo molto vicini. Quindi il nostro scopo della vita è aiutare gli altri. E se non potete aiutarli, almeno non fate loro del male.

Non parliamo di karma, ma semplicemente di responsabilità verso il mondo intero.

Per me è molto importante essere un monaco. Anche nei miei sogni, io mi riconosco come un semplice monaco buddista, quasi mai come il Dalai Lama.

Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.

Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.

Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.

Se riuscite a coltivare stati mentali salutari prima di andare a dormire e permettete loro di perdurare durante il sonno senza distrarvi, allora anche il sonno diverrà salutare.

Esistono solo due giorni nell'anno che nulla può essere fatto. Uno si chiama ieri e l'altro si chiama domani, pertanto oggi è il giorno sicuro per amare, credere, fare e principalmente vivere.

mercoledì 16 marzo 2011

Dionisio e Bacco tra rituali e tradizione.


Dionisio - Bacco
Dio del vino e dell’estasi.
Figlio di Zeus e di Semele, nasce dalla coscia del padre. Zeus sotto le spoglie di un mortale, riuscì a sedurre Semele figlia di Cadmo, fondatore di Tebe.
Viene allevato dalle ninfe, dai satiri e dal saggio Sileno, ed insieme ad essi e alle Menadi, girò la Grecia e passò in Asia, arrivando fino in India, introducendo ovunque il suo culto.
Poiché scese nell’Ade e condusse la madre Semele tra gli Dei dell’Olimpo, il suo culto fu messo in stretta relazione con quello di Demetra. Alle feste in onore del Dio partecipavano le sue seguaci Baccanti, vagavano nei boschi celebrando il dio nell'ebbrezza dionisiaca, al limite della sfrenatezza.

Il culto di Bacco, si diffuse anche presso i romani, dove i suoi misteri furono chiamati Baccanali e divennero così sfrenati da essere proibiti dal senato nel 186 a.C.; nel I secolo d.C., tuttavia, i miti dionisiaci erano ancora popolari, come attestano le raffigurazioni visibili sulle pitture murali della Villa dei Misteri a Pompei.
Per influenze frigie, il suo culto assunse carattere orgiastico, con feste chiassose e disordinate per l’ebbrezza dei partecipanti.
Le Dionisie venivano celebrate quattro volte all’anno: piccole Dionisie (gennaio), Lenee (gennaio-febbraio), Antesterie (febbraio-marzo), grandi Dionisie (marzo-aprile).

 Il rito dionisiaco: la finalità  del rito era quello di ricordare le vicende di Dioniso, figlio di una relazione clandestina tra Zeus e la mortale Semele e per questo perseguitato fino alla pazzia da Era, consorte legittima di Zeus.
Il corteo era composto dalle menadi, donne incoronate con frasche di alloro e che indossavano pelli di animali selvatici, e da uomini camuffati da satiri. Le donne erano ammesse ai riti perché impersonavano quella irrazionalità che il mondo greco contrapponeva alla ragione tipicamente maschile.
Per permettere loro di ballare il più caoticamente possibile, esse reggevano il tirso, una verga circondata di edera e appesantita a una estremità da alcune pigne, il cui solo scopo era quello di rendere più instabile possibile il corpo della danzatrice.

martedì 15 marzo 2011

La spigolatrice di Sapri - Luigi Mercantini Poesia del Risorgimento


Luigi Mercantini

Composta alla fine del 1857, la poesia narra la sfortunata spedizione di Carlo Pisacane nel Regno delle Due Sicilie. Il poeta adotta il punto di vista di una lavoratrice dei campi, intenta alla spigolatura e presente allo sbarco, che incontra Pisacane; la donna parteggia per i trecento ma assiste impotente al loro massacro da parte delle truppe borboniche.

La spigolatrice di Sapri

Eran trecento: eran giovani e forti:
E son morti!

Me ne andava al mattino a spigolare
Quando ho visto una barca in mezzo al mare:
Era una barca che andava a vapore,
E issava una bandiera tricolore.
All’isola di Ponza si è fermata,
È stata un poco, e poi s’è ritornata;
S’è ritornata, e qui è venuta a terra;
Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra.

Eran trecento: eran giovani e forti:
E son morti!

Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra,
Ma s’inchinaron per baciar la terra:
Ad uno ad uno li guardai nel viso;
Tutti aveano una lagrima ed un sorriso:
Li disser ladri usciti dalle tane,
Ma non portaron via nemmeno un pane;
E li sentii mandare un solo grido:
— Siam venuti a morir pel nostro lido!—

Eran trecento: eran giovani e forti:
E son morti!

Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro
Un giovin camminava innanzi a loro;
Mi feci ardita, e presol per la mano,
Gli chiesi: —Dove vai, bel capitano?
Guardommi, e mi rispose: —O mia sorella,
Vado a morir per la mia Patria bella!—

Io mi sentii tremare tutto il core,
Nè potei dirgli: —V’aiuti il Signore!—

Eran trecento: eran giovani e forti:
E son morti!

Quel giorno mi scordai di spigolare,
E dietro a loro mi misi ad andare
Due volte si scontrar con li gendarmi,
e l’una e l’altra li spogliar dell’armi:
Ma quando fûr della Certosa ai muri,
S’udirono a suonar trombe e tamburi;
E tra il fumo e gli spari e le scintille
Piombaron loro addosso più di mille.

lunedì 14 marzo 2011

Il Garibaldi Innamorato - Sergio Caputo Testo e Video



Il Garibaldi Innamorato

E il Garibaldi fissa il mare
 tira un sorso di rhum...
che di marsala qui all'Avana non ne sbarcano più...
ripensa ai fichi d'india della terra natia...
le notti calde giù a Bahia che malinconia.

E attacca banda, e se è una samba,
sia suonata da Dio...
c'è il Garibaldi innamorato per le strade di Rio...
cappello a larghe falde, e sotto un poncho marron,
e sotto il poncho Anita mia... batte un corasson...
Posso darti solo amore
tutto quello che vorrai
posso darti solo amore...
quando me lo chiederai.

Chi va là viva Garibaldi uè paisà...
fuoco a volontà...
che clamor! viva Garibaldi
si, senior... el conquistador...

E il Garibaldi è ricercato in tutti i mari del sud,
ma non si può tagliar la barba per questioni di look...
Anita dice "Peppe, quando gioca il Brazil...
si va a vederlo in Italy... pensaci Peppì!"
Posso darti solo amore
tutto quello che vorrai
si lo so non è questione
io non mi sbilancio mai.

Il Delfino rosa Pinky in Louisiana - Tursiope albino


Il Delfino rosa, Pinky,  nuota beatamente nelle acque di Calcasieu Lake, in Louisiana. Un raro caso di delfino albino che non si era mai visto prima.

Si tratta di un tursiope albino, una specie rarissima di delfino: in tutto il mondo ne sono stati avvistati solamente quattordici.
Il colore rosa della pigmentazione della pelle è dovuta proprio all’albinismo. Gli occhi dei delfini albini sono rossi.
L'albinismo è una condizione genetica causata da una mancanza di melanina.
Ci sono solo altri 14 tursiopi albini, avvistati nel mondo, ma tutti gli altri sono di colore bianco.

Esiste tuttavia una specie denominata “delfino rosa”, che vive in Amazzonia e si ritiene sia una sorta di parente stretto di questo unico esemplare.

sabato 12 marzo 2011

Devastante Tsunami in Giappone di magnitudo 8.9



Il termine è di origine giapponese - può essere tradotto letteralmente come "onda del porto"

Uno tsunami è costituito da una serie di onde oceaniche generate solitamente da terremoti il cui epicentro si trova sul fondale marino o nelle immediate vicinanze e che, dopo aver percorso anche migliaia di chilometri attraversando interi oceani, si abbattono come giganteschi muri d'acqua sulle coste, distruggendo tutto ciò che incontrano sul loro cammino.
Uno tsunami è profondamente differente dal comune moto ondoso che ha la sua origine nell'azione dei venti in mare aperto e come epilogo il ritmico infrangersi delle onde sulla battigia delle coste. Nel classico moto ondoso le onde sono caratterizzate da un periodo (intervallo di tempo tra due onde successive) solitamente di 5-20 secondi e da una lunghezza d'onda (distanza tra due creste successive) di circa 100-200 metri; le onde di uno tsunami, invece, hanno un periodo dell'ordine di un'ora e una lunghezza d'onda che può raggiungere anche il valore di alcune centinaia di km.

venerdì 11 marzo 2011

La grottesca arte di Giuseppe Arcimboldo


Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi, (Milano, 1527 – Milano, 11 luglio 1593)
Pittore milanese, proveniente da una famiglia di artisti.
Dopo aver esordito come disegnatore di cartoni per arazzi e vetrate per il Duomo di Milano, nel 1562 si trasferì a Praga e poi a Vienna, , su invito dell'imperatore Massimiliano II, figlio di Ferdinando I, dove lavorò alla corte asburgica.

Durante questo decennio dipinse la serie "Stagioni” ed “Elementi”. Nel 1592 fu nominato conte palatino dall'imperatore.

Ad Arcimboldi si deve l'invenzione di un tipo particolare di ritratto, in cui animali, fiori, frutta e oggetti si combinano a comporre figure umane.

giovedì 10 marzo 2011

La lombalgia - Esercizi per prevenire e curare il mal di schiena.



La lombalgia è una forma molto diffusa di dolore o fastidio muscolo-scheletrico della regione lombare bassa, lombosacrale e sacroiliaca, talora irradiato agli arti inferiori.
Viene definito lombalgia il dolore che colpisce la regione lombare e sacrale; qualora si irradi all’arto inferiore viene indicato come lombosciatalgia.

Il dolore che origina dalla regione lombare può essere prodotto da diverse cause.
Uno sforzo eccessivo o una caduta che produca un trauma distorsivo – contusivo o anche patologie cronico degenerative (artrosi) possono evocare dolore causato dall’interessamento sia dell’apparato capsulo-legamentoso vertebrale che dallo stiramento della muscolatura .
Alcuni studi hanno evidenziato che solo il 20% delle lombalgie è provocato da un problema specifico della colonna vertebrale (patologie rachidee); il restante 80% è provocato da cause non specifiche come posture e movimenti scorretti, stress psicologici, forma fisica scadente ed eccesso di peso corporeo.

mercoledì 9 marzo 2011

Caño Cristales in Colombia - Il Fiume Arcobaleno


Il Caño Cristales è un fiume della Colombia settentrionale, che si trova nella riserva naturale Sierra de la Macarena, nel dipartimento di Meta .

Il fiume è chiamato il fiume dei cinque colori o anche il fiume più bello del mondo, perché in un breve periodo dell’anno si compie una magia di colori quando il livello dell’acqua permette alle alghe, al muschio e alla vegetazione del fiume di essere scaldate dal sole senza essere essiccate.
Questo singolare fenomeno accade tra la stagione delle piogge e la stagione della siccità, un breve lasso di tempo in cui le alghe delle rocce del corso del fiume si colorano di verde, blu, rosa, ma anche nero e rosso, e per un centinaio di chilometri irradiano con loro colori e sfumature spettacolari.

martedì 8 marzo 2011

La Festa della Donna - Storia e suo significato...


Perché si festeggia la festa della donna proprio l'8 marzo e che significato riveste questo giorno?

Le origini risalgono al 1908, quando a New York, 129 operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare.
Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l'8 marzo il proprietario bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire dallo stabilimento.
Ci fu un incendio doloso e le  operaie prigioniere all'interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme.
Da allora, l'8 marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne.

La commemorazione, tutta americana, delle vittime è stata poi accolta in tutto il mondo come la giornata simbolo del riscatto femminile.
L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel 1910 da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste.

Poesia di Anna Achmatova - Ah, tu pensavi che anch'io fossi...


Ah, tu pensavi che anch'io fossi

Ah, tu pensavi che anch'io fossi una
che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.

O prenda a chiedere alle maghe
radichette nell'acqua incantata,
e ti invii il regalo terribile
di un fazzoletto odoroso e fatale.

Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti
o sguardi l'anima dannata,
ma ti giuro sul paradiso,
sull'icona miracolosa
e sull'ebbrezza delle nostre notti ardenti:

sabato 5 marzo 2011

L’aceto di mele:Usi e benefici. Come preparare l'Aceto di Mele


L’aceto di mele è un vero e proprio elisir di salute e bellezza.
Viene prodotto dal sidro o dal mosto di mela, è ricco di proprietà benefiche per il nostro organismo.
L’aceto di mele, è ricco di sali minerali come potassio, calcio, fosforo, zolfo, fluoro, silicio, ferro, rame e magnesio. Possiede anche una dose interessante di pectina, utile per una corretta funzionalità intestinale.
Ricco di potassio, un minerale presente nei liquidi corporei tra le cellule: facilita la crescita, stimola l’assimilazione degli alimenti, nutre il sistema nervoso, rallenta il processo di indurimento del sistema vascolare.
Il calcio è il secondo minerale, per importanza, presente nell’aceto di mele: l’ambiente acido dell’aceto ne favorisce la fissazione nei denti e nelle ossa. Inoltre, è notevole il contenuto di vitamina B2 e B3.

Usi dell’Aceto di Mele per il Benessere e la Salute:

Influenza
l’aceto di mele è utile per impedire ricadute con influenza, mal di gola, catarro e tosse. Prendere un cucchiaino di aceto e uno di miele diluiti in acqua tiepida 3 volte al giorno per un mese;

Mal di gola
Se si ha mal di gola si devono fare dei gargarismi con un cucchiaino di aceto di mele aggiunto a mezzo bicchiere d’acqua. Alla fine del gargarismo, deglutite il tutto. Questo serve a disinfiammare le parti profonde della gola.

Mal di denti
Scaldare un po’ d’aceto con l’aggiunta di un pizzico di pepe rosso e tenerla in bocca per qualche minuto. Nel frattempo applicare un impacco caldo imbevuto di aceto sulla guancia.

Gengive sanguinanti
Fare dei risciacqui con un cucchiaino di aceto in un bicchiere di acqua.

Mal di testa
Far bollire in un piccolo recipiente acqua ed aceto in parti uguali. Quando i vapori cominciano a salire di devono ispirare parecchie volte, per almeno 5 minuti.

Disturbi renali
Nei casi di forti infiammazioni, assumere 3 bicchieri d’acqua al giorno con aggiunto un cucchiaino di aceto di mele e dopo 5 o 6 giorni si potrà già notare un miglioramento.

Anemia
Prendere un cucchiaino da caffé di aceto di mele con l’aggiunta di miele, in un bicchiere di acqua tiepida, una volta al dì per due mesi. Ripetere il ciclo ogni due mesi.

Insonnia
Per combattere l'insonnia e favorire un sonno naturale: grattugiare una mela e aggiungervi un cucchiaino di aceto di mele. Assumere di sera.

venerdì 4 marzo 2011

Roberto Vecchioni - Chiamami ancora Amore Testo e Video


Vincitore Sanremo 2011 Roberto Vecchioni

Chiamami ancora amore

E per la barca che è volata in cielo
che i bimbi ancora stavano a giocare
che gli avrei regalato il mare intero
pur di vedermeli arrivare

Per il poeta che non può cantare
per l’operaio che non ha più il suo lavoro
per chi ha vent’anni e se ne sta a morire
in un deserto come in un porcile
e per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendo il pensiero

per il bastardo che sta sempre al sole
per il vigliacco che nasconde il cuore
per la nostra memoria gettata al vento
da questi signori del dolore

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e di parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo

Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore

Perché le idee sono come farfalle
che non puoi togliergli le ali
perché le idee sono come le stelle

mercoledì 2 marzo 2011

Il tuo sorriso - Poesia di Pablo Neruda


Il tuo sorriso (Pablo Neruda)

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria,
ma non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso scoppia nella tua gioia,
la repentina onda d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta
e torno con gli occhi stanchi, a volte,
d'aver vistola terra che non cambia,
ma, entrando, il tuo sorriso sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte le porte della vita.

Amor mio,
nell'ora più oscura sgrana il tuo sorriso,
e se d'improvviso vedi che il mio sangue
macchia le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno, il tuo riso
deve innalzare la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore, voglio il tuo riso
come il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa della mia patria sonora.

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