L'aggettivo giapponese kawaii come l’inglese cute, significa "carino", "grazioso".
A partire dall'inizio degli anni ottanta, il termine indica anche una serie di personaggi fittizi di manga, anime, videogiochi, e gli oggetti loro collegati, e quindi tutta la subcultura che ne deriva, fatta di modi di vestirsi, di acconciarsi, di parlare, di scrivere, di comportarsi,di alimentarsi che riguarda i ragazzi più giovani, prevalentemente in Giappone, ma non soltanto nel Sol Levante... sorpassando confini e generazioni.
Qualcosa di kawaii non deve essere soltanto carino, deve essere piccolo, semplice, indifeso, innocente o ingenuo.
Possibilmente colorato in modo tenue e a tonalità pastello: colori chiari, bianco e rosa in particolare.
I personaggi kawaii, quindi, hanno un aspetto infantile, tratti e proporzioni minuti ed essenziali, occhi grandi, teneri ed espressivi.
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