Improvvisamente fu piena estate.
I campi verdi di grano, cresciuti e
riempiti nelle lunghe settimane di piogge,
cominciavano a imbiancarsi,
in ogni campo il papavero lampeggiava
col suo rosso smagliante.
La bianca e polverosa strada maestra era arroventata,
più greve e penetrante il richiamo del cuculo,
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli,
si cullavano le margherite e le lupinelle,
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio
e nel febbrile, folle anelito della dissipazione
dell’approssimarsi della morte
perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro,
inesorabile avvertimento delle falci in azione.
Mi piace molto leggere Hermann Hesse e in questa sua poesia sento come lui fosse stato sempre molto legato alla terra ,alla natura tutta ...é molto bella ....
RispondiEliminaUn caro saluto ...
Niente meglio di una poesia di Hesse per descrivere questo repentino e torrido cambio di stagione.
EliminaGrazie Bianca!