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lunedì 21 febbraio 2011

La Sartiglia di Oristano - Su Componidori


La Sartiglia (Sartilla) è una famosa giostra equestre carnevalizia che si svolge ogni anno l'ultima domenica e il martedì di carnevale ad Oristano in Sardegna.
Sono i due Gremi gremi ( le antiche corporazioni delle arti e mestieri) a scegliere e selezionare chi, tra tanti aspiranti, vestirà i panni del capo corsa ed indosserà una fascinosa maschera androgina.
Al Gremio dei Contadini è affidata l'organizzazione della Sartiglia che si corre la domenica, mentre quello dei Falegnami organizza invece la corsa del martedì.
In occasione della festività del santo patrono vengono rinnovate le cariche sociali e si procede alla nomina de s'Oberaju Majore (o Majorale), cui spetta il compito di scegliere su Cumponidori.

Il protagonista della Sartiglia è su Componidori, uomo e donna al tempo stesso. La sua vestizione è un rituale mitico: lui la celebrità della Festa.
Ultimata la vestizione su Cumponidori, preceduto da un corteo in abito tradizionale sardo, dai membri del gremio e da tamburini e trombettieri, unitamente ai suoi luogotenenti su Segundu Cumponi e su Tertzu Cumponi, si mette alla testa di altri 117 cavalieri mascherati, con cavalli riccamente bardati, e si dirige verso la via Duomo.

Qui, dopo aver benedetto la folla che lo attende, consegna Sa pipia de maju a s'Oberaju Majore per riceverne le spade con cui effettuerà la cerimonia dell'incrocio delle spade: al di sotto della stella che è stata appesa sul percorso, per tre volte incrocia la propria spada con quella de su Segundu con evidente significato propiziatorio.
Lui stesso tenterà per primo la sorte, lanciandosi al galoppo con la spada tesa nel tentativo di infilzare la stella. L'onore sarà concesso poi dapprima ai suoi aiutanti di campo e poi, cavallerescamente, alla pariglia dell'altro Cumponidori.
Una volta soddisfatto del numero di stelle colte per il proprio gremio e per la città , ritorna sul percorso per restituire le spade a s'Oberaju Majore e ricevere su stocu col quale tenterà ancora una volta di cogliere la Stella.
Potrà concedere di sfidare la fortuna con quest'arma anche ai suoi luogotenenti, dopodichè con in mano ancora una volta sa pipia de maju, lancerà il cavallo al galoppo e, completamente sdraiato su di esso, benedirà la folla con ampi gesti: è sa remada, con la quale dichiara conclusa la corsa alla stella e al termine della quale il corteo si riunisce per spostarsi nella via Mazzini, lungo la quale si corrono le pariglie.

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