Nel periodo Natalizio puntualmente arrivano nelle piazze e nelle strade delle città italiane i suonatori di zampogna, gli antichi suonatori che annunciano la novena dell'Immacolata ed invitano all'attesa del Santo Natale.
La leggenda narra che San Francesco abbia inserito per primo una coppia di suonatori di zampogna nel suo Presepe.
La zampogna, uno strumento musicale arcaico a fiato, è diffuso largamente in Italia centro-meridionale.
Se è vero che la zampogna nei grandi centri urbani si usa solo nel periodo natalizio, in ambito rurale-pastorale questa accompagna tutti gli accadimenti dell'anno (processioni, rituali, feste).
La zampogna più semplice possiede un'unica canna, ma di solito sono presenti almeno due canne, una utilizzata per intonare la melodia e l'altra di bordone.
Le zampogne del basso Lazio, del Molise, della Basilicata e nella ciaramedda siciliana sono costituite da ancia doppia, mentre nella surdullina (Calabria) si utilizza l' ancia semplice.
A Scapoli, in provincia di Isernia, nel Molise, si costruisce ancora oggi la zampogna molisana, secondo metodi tradizionali.
Nella piazza del paese, il monumento più importante è quello dedicato allo zampognaro.
Una tradizione, questa degli zampognari, che mi auguro non sparisca. Non avevo mai pensato che nel Presepe è presente almeno uno zampognaro.
RispondiEliminaIn compenso associo questo tuo post a quella struggente poesia del Pascoli, Le Ciaramelle.
Un caro saluto e grazie!
Lara
Non conoscevo l'origine della tradizione, ma dovevo immaginarla. Penso ora all'emozione che da bambino mi davano gli zampognari. Che oggi non ci sono praticamente più.
RispondiEliminaQuella degli zampognari è una bella tradizione, che non deve assolutamente estinguersi.
RispondiEliminaCari saluti anche a voi Lara e Adriano!