Un paio di scarpette rosse
C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
"Schulze Monaco".
C'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l' eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C'è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
Oddio, che male al cuore vedere quelle scarpette e leggere le parole sconvolgenti della Lussu.
RispondiEliminaMa i bambini, perché perché anche i bambini?
Il dolore atroce che saliva da quei campi ha impregnato l'atmosfera e ancora oggi lo si sente.
Mi si stringe sempre il cuore quando rileggo questi versi!
RispondiEliminami viene da piangere
RispondiEliminaqueste poesie e tutte le testimonianze tragiche di olocausti e genocidi commuovono solo le persone UMANE! Gli altri o ne gioiscono o imparano...
RispondiEliminaGiuliana Terzariol
Commovente questa poesia scritta da Joyce, la moglie di Emilio Lussu.
RispondiEliminaMolto piacevole tocca il cuore
RispondiEliminaHo portato questa poesia agli esami di quinta elementare nel '77 , mi aveva colpito allora e la ricordo ogni volta che sento parlare di Shoha .
RispondiEliminaUna commovente poesia, in un contesto così tragico e crudele.
RispondiEliminaquesta poesia esprime una forte emozione è un ingiustizia uccidere bambini soltanto perché erano ebrei che vuol dire questo che assurdità
RispondiEliminaMolto commovente... :'(
RispondiEliminaStruggente poesia di Joyce Lussu.
RispondiEliminaQuesta tragedia infernale non ha risparmiato neppure i più piccoli.