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sabato 31 marzo 2012

Alberobello - La città dei Trulli


Cittadina della Puglia in provincia di Bari; sorge in un paesaggio di natura calcarea detto Murgia dei trulli.

Il turismo è molto sviluppato soprattutto grazie all'attrattiva dei trulli (dal greco trûllos, "cupola") , raggruppati prevalentemente nel centro storico.
Queste antiche abitazioni rurali a pianta circolare o quadrata, realizzati in pietra calcarea e sormontati da un tetto conico costruito con  lastre di pietra sovrapposte di colore grigio scuro e formate da un locale centrale attorno al quale si dispongono i vani secondari.

Particolarmente interessante per le dimensioni (15 m d'altezza) e l'insolita struttura a due piani è il cosiddetto Trullo sovrano.
Fatto costruire dalla famiglia Perta nella metà del Settecento, questo edificio a due piani è adibito a museo ed è possibile visitarne l'interno, arredato secondo il gusto d'epoca.
Durante l'anno, il Trullo Sovrano ospita manifestazioni quali spettacoli teatrali, eventi di cultura e poesia.

Nel 1996 i trulli di Alberobello sono stati dichiarati dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.

La Chiesa di Sant'Antonio, edificata tra il 1926 e il 1927 su un terreno sommità del rione Monti, donato da una cittadina di Alberobello ai sacerdoti guanelliani, riproduce le fattezze del rione.
Su una pianta a croce greca s'innesta una cupola alta 21 metri a forma di trullo, che si integra perfettamente con gli edifici circostanti.
Nella navata centrale, si trova un affresco di Adolfo Rollo, raffigurante diversi Santi, e un Cristo Pantocratore.
La chiesa ha subìto un completo restauro nel 2004.
 
La storia di Alberobello è quella di una piccolo feudo sotto il controllo dalla famiglia Acquaviva, i conti di Conversano, che dal feudo di Noci introdussero una quarantina di famiglie di contadini per bonificare e coltivare le terre, con l'obbligo di consegnargli la decima dei raccolti.

L’origine di questi  edifici molto particolari è legata a un editto del Regno di Napoli che nel XV secolo sottoponeva ad un tributo ogni nuovo insediamento urbano.
I conti di Conversano imposero allora ai contadini inviati in queste terre di edificare a secco, senza utilizzare malta, le loro abitazioni, in modo che esse potessero configurarsi come costruzioni precarie, di facile demolizione.
 
Alberobello rimase feudo degli Acquaviva d'Aragona fino al 27 maggio 1797, quando il re Ferdinando IV di Borbone accolse l'istanza degli alberobellesi ed emanò un decreto con il quale elevava il piccolo villaggio a città regia, liberandola dalla servitù feudale.

6 commenti:

  1. Di una bellezza che lascia senza fiato. Credo che al mondo non ci sia niente di simile!

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  2. E' un posto bellissimo lo confermo (anche se, da barese, sono di parte).

    L'ingegno italico per non pagare le tasse si vedeva già allora...

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  3. Sono stata ad Alberobello e sono rimasta incantata dai trulli. Alcuni li ho trovati anche ai margini di Alberobello e non solo nel centro storico. Devo dire che mi hanno un po' disturbato tutte le numerose iniziative a favore del turismo che tolgono autenticità a queste bellissime costruzioni. In ogni modo è proprio un posto da vedere.

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  4. Volevo aggiungere che ho letto qui da te particolari che non conoscevo come il trucco della costruzione a secco!

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  5. Una perla d'Italia nel cuore della Puglia, nonchè patrimonio dell'Unesco.
    Grazie e saluti a tutti!

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