Walter Bonatti (Bergamo1930 – Roma 2011) è stato un alpinista, esploratore e giornalista italiano.
Fu soprannominato il re delle Alpi.
Da "Montagne di una Vita" di W. Bonatti
La montagna mi ha insegnato a non barare, a essere onesto con me stesso e con quello che facevo.
Se praticata in un certo modo è una scuola indubbiamente dura, a volte anche crudele, però sincera come non accade sempre nel quotidiano.
Se io dunque traspongo questi principi nel mondo degli uomini, mi troverò immediatamente considerato un fesso e comunque verrò punito, perchè non ho dato gomitate ma le ho soltanto ricevute.
E' davvero difficile conciliare queste diversità.
Da qui l'importanza di fortificare l'animo, di scegliere che cosa si vuole essere.
E, una volta scelta una direzione, di essere talmente forti da non soccombere alla tentazione di imboccare l'altra.
Naturalmente il prezzo da pagare per rimanere fedele a questo ordine che ci si è dati è altissimo.
coraggioso e anarchico il giusto, con un amore incondizionato per la natura, leale, perseverante e dotato di una sostanziale capacità di raccontare.
RispondiEliminaper me bonatti è un monumento, e non solo dell'alpinismo. il più grande.
ciao :)
Un uomo come pochi, un esempio da ammirare!
RispondiEliminaUn saluto dalla savana
Il suo amore per la natura era il riflesso del suo amore per la vita, che bel post che hai scritto.
RispondiEliminaUn baciotto
Io amo moltissimo le mie montagne, per questo capisco persone come Bonatti che decidono di trascorrerci tutta la vita, perchè la montagna è dura ma ha moltissimo da dare a chi sa apprezzarla.
RispondiEliminaUn abbraccio
È incredibile pensare che dopo oltre 50 anni, stessero ancora discutendo per stabilire la verità su ciò che era successo durante la scalata al k2.
RispondiEliminaBuona giornata, un abbraccio
enrico
Un uomo integerrimo, saldo come una roccia. Quando hai un entusiasmo e un ideale così totalizzante, allora la vita, come quella di Bonatti, non sarà mai banale.
RispondiEliminaUn Mito questo grande uomo e scalatore.
RispondiEliminaLa spedizione sul K2 e le vicende legate all'impresa italiana sono ancora oggi molto controverse.
Era un mio mito quando ero ragazzino, ma il mio rispetto e la mia stima per lui sono cresciuti negli anni, man mano che venivo ad apprendere cose della sua vita significativa di uomo soprattutto serio.
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