Anno bisestile - Origine e Significato

Il 29 febbraio viene detto giorno bisestile, in quanto l'anno di 365 giorni, presenta un giorno in più, proprio in questo mese.

La causa di questo cambiamento si deve ricercare nell’esatta durata dell’anno solare, ossia del tempo impiegato dalla Terra per fare un giro completo intorno al sole. 
Il periodo che il nostro Pianeta impiega per ruotare attorno al Sole, che è di circa 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi.

L’origine di questa pratica risale al tempo degli Antichi Romani.

Giulio Cesare nel 46 a.C. fece una riforma seguendo le indicazioni dell'astronomo alessandrino Sosigene. 

Ogni 4 anni nel suo calendario aveva fatto aggiungere un giorno in più subito dopo il 24 Febbraio, il sexto die ante Calendas Martias, sei giorni prima delle Calende di Marzo.
Il giorno in più fu chiamato bis sexto die, cioè “per la seconda volta il sesto giorno” quindi bisesto.

Ma subito dopo la morte di Cesare, si iniziò a commettere errori, il calendario civile e l'anno solare non andavano di pari passo.

Nel 1582 Papa Gregorio XIII rifece di nuovo ordine con la formulazione del calendario gregoriano, quello che usiamo ancora oggi. 

Con questa riforma divennero bisestili tutti gli anni non terminanti con due zeri e divisibili per 4, e quegli anni terminanti con due zeri ma divisibili per 400.
Secondo il calendario gregoriano un anno è bisestile se il suo numero è divisibile per 4, con l’eccezione degli anni secolari (quelli divisibili per 100) che non sono divisibili per 400.