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domenica 5 settembre 2010

Sharbat Gula - National Geographic


Questa famosissima foto ritrae l’incredibile sguardo penetrante di una ragazzina afgana.  Dopo 17 anni la troupe del mensile National Geographic insieme all’autore della foto Steve McCurry sono riusciti ad incontrarla.
La misteriosa “ragazza afgana” che ci ha fissato con i suoi penetranti e incredibili occhi verdi da una tra le più famose copertine di National Geographic Magazine è stata ritrovata quasi vent’anni dopo la pubblicazione della foto nel 1985.

Nel Gennaio 2002, Steve McCurry e un team del magazine, sono tornati a cercare la ragazza nel campo profughi di Nasir Bagh in Pakistan, dove era stata originariamente scattata la foto. Tramite una serie di contatti, questa è stata identificata come Sharbat Gula, attualmente sposata e residente in una remota regione dell’Afganistan con la famiglia.
Per avere la certezza dell’identità di Sharbat, National Geographic si è avvalso di un metodo scientifico che permettesse conferma dell’identità della ragazza.
«La scienza ha convalidato la reazione istintiva che ho avuto quando ho visto di nuovo il suo volto», dice Steve McCurry, che ha recentemente ritratto la Sharbat di oggi.
«La storia di Sharbat è la metafora della vita di tutti i rifugiati», ha detto William L. Allen, redattore capo di National Geographic Magazine. «È giusto che lei possa essere di nuovo la protagonista della nostra copertina e che ci induca tutti a riconoscere le sofferenze inflitte al popolo che rappresenta».
Sharbat si è sposata poco dopo l’incontro con McCurry, ha avuto quattro figlie. Appartenente all’etnia Pashtun, è oggi una madre di famiglia saldamente legata alle tradizioni della sua cultura e della sua religione.
Sharbat Gula è diventata il simbolo della sofferenza di un’intera generazione di donne Afgane e dei loro bambini, e, per questo motivo, la National Geographic Society ha deciso di creare in suo nome uno speciale fondo di assistenza per lo sviluppo e la costruzione di opportunità educative per le giovani donne e le bambine Afgane.

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