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martedì 21 settembre 2010

La Cappadocia e i Camini delle Fate




Le "Peribacalar" Camini delle Fate è un paesaggio fiabesco e lunare che si presenta agli occhi di chi raggiunge la Cappadocia, regione con al centro le città di Nevsehir, Avanos e Urgup.
La loro formazione è dovuta all'eruzione di due vulcani, lo Hasan Dagi e l'Ercyas Daği, circa 8 milioni di anni fa. Ceneri e lapilli hanno formato le ampie distese di tufo, la lava il solido strato di basalto superiore. Le erosioni successive ne hanno modellato il caratteristico aspetto attuale. Contadini, monaci ed eremiti ne hanno successivamente ricavato case e chiese, intagliando la roccia ed affrescando le pareti.

Dapprima rifugio di anacoreti ed eremiti cristiani, poi di intere popolazioni che scavarono le loro abitazioni nel tufo calcareo.
 Per sfuggire alle persecuzioni e ai saccheggi gli abitanti scavarono sottoterra intere città, dotate di pozzi di aerazione e articolate in zone dormitorio, refettori, depositi di grano, magazzini, stalle, cucine comuni e luoghi di incontro.Il panorama incantevole dei "Camini delle fate" non è la sola attrazione della Cappadocia.
La più popolata era la valle di Goreme, dove sono state censite 365 chiese, alcune delle quali splendidamente affrescate. Tra quelle più famose, la chiesa del Serpente, quella di Santa Barbara, le chiese di Carikli, Elmali e Yianli, la chiesa della Fibbia e quella di Tokali, la chiesa di Cavusin e quella di San Teodoro.

Questa zona è patrimonio dell'umanità protetta dall' UNESCO.

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