Fin dai tempi più antichi, sia all’uovo che alla colomba era attribuito un forte valore simbolico di pace, rinascita e amore.
Secondo un episodio della Genesi, fu proprio una colomba, con un ramoscello d’ulivo nel becco, a tornare da Noè dopo il diluvio universale per testimoniare l’avvenuta riconciliazione fra Dio e il suo popolo.
Le sue origini nascono verso la metà del VI secolo quando, durante l’assedio di Pavia da parte di Re Alboino, al quale venne offerto un dolce a forma di colomba in segno di pace.
Si narra che dopo un assedio di tre anni, arso da un forte desiderio di vendetta, finalmente Alboino riuscì ad entrare in città, alla vigilia della Pasqua del 572.
Il sovrano, mentre stava decidendo sul destino di Pavia, davanti al suo trono, ubicato nel sagrato della basilica, si presentò a parlare un vecchio artigiano con dei pani dolci a forma di colomba: "Sire, io ti porgo queste colombe quale tributo di pace nel giorno di Pasqua.
All'assaggio i pani risultarono così buoni da spingere il sovrano ad una promessa: "In onore di queste colombe, rispetterò la città e i suoi abitanti".
Si dice che il Santo giunse a Milano nel 612 e venne ricevuto dalla regina Teodolinda.
Fu preparato un banchetto sontuoso a base di carne e selvaggina ma il Santo rifiutò di mangiare quel cibo ricco perché si trovava durante il periodo quaresimale.
Teodolinda si dimostrò offesa e fu allora che San Colombano disse che avrebbe consumato quei cibi solo dopo averli benedetti.
Alzò la mano e benedisse la tavola imbandita e, mentre le carni si trasformarono in colombe bianche come la tunica dell'abate e volarono via, il pane assunse la forma di colomba.
La regina rimase molto colpita del miracolo e donò a Colombano un vasto terreno vicino a Bobbio dove poi venne eretta l'Abbazia di San Colombano.
Alzò la mano e benedisse la tavola imbandita e, mentre le carni si trasformarono in colombe bianche come la tunica dell'abate e volarono via, il pane assunse la forma di colomba.
La regina rimase molto colpita del miracolo e donò a Colombano un vasto terreno vicino a Bobbio dove poi venne eretta l'Abbazia di San Colombano.
La colomba bianca divenne anche il simbolo iconografico del santo dove viene raffigurata sulla sua spalla.
In seguito, agli inizi del Novecento l’azienda Motta lanciò sul mercato un dolce pasquale, fatto con uvetta e canditi e una copertura di glassa fatta di zucchero e pasta di mandorle.
Dino Villani, direttore pubblicitario della ditta, già celebre per i suoi panettoni natalizi, per sfruttare gli stessi macchinari, ideò un dolce simile al panettone, ma destinato alle festività della Pasqua dando al dolce la forma di una colomba.
Una origine di tutto rispetto, quindi. Qui a casa mia la onoriamo preparandola in casa per il secondo anno consecutivo: una bontà.
RispondiEliminaFelice Pasqua!
Conosco la colomba della Motta, ma non sapevo che l'idea del dolce pasquale è nata da questa azienda.
RispondiEliminaNon conoscevo nemmeno le leggende,molto belle, e la storia di Re Alboino e di San Colombano.
Grazie,un saluto,Costantino.
pertanto non ha origini bibbliche... :-/
RispondiEliminala pasqua dei tempi di Gesù aveva tutt'altro significato... tanto che successvamente non c'era più bisogno di "festeggiarla".. ma anzi.. venne sostituita da Gesù stesso con un'altra importantissima celebrazione... il "pasto serale del signore".. che lui stesso disse si sarebbe dovuto continuare a celebrare.