Mah Gul era una giovane donna di Herat, in Afghanistan.
A vent’anni è stata
decapitata dalla famiglia di suo marito, nell’ottobre 2012, perché
rifiutava di prostituirsi.
A Mah Gul ha dedicato una poesia Noorjahan Akbar, corrispondente dall’Afghanistan per “Safeworld” e attivista per i
diritti umani di “Young Women for Change”, un’organizzazione che si batte per i diritti delle donne in Afghanistan.
Il mondo non ha tremato
Quando Mah Gul è stata decapitata
Il mondo non ha tremato
Quando Mah Gul è stata decapitata, nessuno ha acceso una candela.
Nessuno ha pregato per lei. Nessuno l’ha fotografata. Nessuno ha affisso
manifesti con il suo nome e la sua immagine, in città. Nessuno ha
registrato la storia della sua vita, i suoi sogni, la sua felicità, la
sua tristezza, il suo sorriso o il modo in cui guardava.
Quando Mah Gul è stata decapitata, nessuno l’ha lodata per la sua integrità, per il suo coraggio, per la sua moralità.
Quando Mah Gul è stata decapitata, i miei amici su Facebook stavano
scrivendo dei loro cibi preferiti e dei loro giorni difficili.
Quando Mah Gul è stata decapitata, ragazzi afgani spensierati stavano dicendo “sgualdrina” a una ragazza.
Quando Mah Gul è stata decapitata, i talebani stavano usando donne come scudi umani per portare i loro feriti negli ospedali.
Quando Mah Gul è stata decapitata, stanchi poliziotti afgani stavano fumando una sigaretta in cima alla collina di Maranjan.
Quando Mah Gul è stata decapitata, un poeta scriveva della fragranza delle labbra del suo amore.
Quando Mah Gul è stata decapitata, i giornali discutevano del dibattito presidenziale in America.
Quando Mah Gul è stata decapitata, un soldato in Afghanistan stava scrivendo una lettera al figlio.
Quando Mah Gul è stata decapitata, insegnanti afgani stavano riscrivendo una storia noiosa e storta sulle lavagne.
Quando Mah Gul è stata decapitata, una prostituta di Kabul si appoggiava ad un muro freddo, piangendo di fame.
Quando Mah Gul è stata decapitata, la televisione afgana trasmetteva soap-opere provenienti dall’India.
Quando Mah Gul è stata decapitata, il nostro vicino stava ancora picchiando la sua siasar.
Quando Mah Gul è stata decapitata, le donne di Herat stavano appendendo
camicie ad asciugare e speravano che, almeno quelle, avrebbero
sperimentato della libertà.
Quando Mah Gul è stata decapitata, donne americane praticavano lo yoga per alleviare il loro stress.
Quando Mah Gul è stata decapitata, un “intellettuale” in Afghanistan ha
commentato su come le donne indossino sciarpe più piccole, ora, e un
mullah locale predicava sulle ragazze operaie che promuovono la
prostituzione.
Quando Mah Gul è stata decapitata, Angelina Jolie non l’ha saputo.
Quando Mah Gul è stata decapitata, le nostre scolare non hanno indossato sciarpe nere di lutto per lei.
Quando Mah Gul è stata decapitata, il Presidente era impegnato.
Quando Mah Gul è stata decapitata, il mondo non ha tremato. In ogni
parte del mondo, la gente segue la catena di montaggio della propria
vita.
Quando Mah Gul è stata decapitata sua madre ha sorriso, perché sua figlia era, alla fine, libera.
Storie che fanno venire la pelle d'oca! è incredibile che nel 2013 si senta parlare di queste barbarità
RispondiEliminaTomaso
Fa venire i brividi...e adesso mi scende una lacrima di commozione nel venire a sapere di quando Mah Gul è stata decapitata.
RispondiEliminaCiao, a presto.
Antonella
Mio Dio, sono parole di una tristezza infinita. Ti scavano dentro dolore e un profondo senso di impotenza. Povere donne, perseguitate da sempre.
RispondiEliminaChe brividi!!!
RispondiEliminaDivento ogni giorno sempre più intollerante verso la persistenza di costumi barbari e feroci!
RispondiEliminaLa condizione femminile in Afghanistan è sempre molto critica.
RispondiEliminaAncora oggi sono innumerevoli i casi di soprusi e violenze di ogni genere.
E poi ci sono donne che fanno delle prime rughe una tragedia, dovrebbero leggere storie come questa tutti i giorni per capire quanto sono fortunate.
RispondiEliminaBuon fine settimana
Xavier
Tragicamente è tutto vero! Il mondo intero dovrebbe urlare la sua rabbia quando succedono fatti simili e invece spesso tutto avviene nella quasi indifferenza . Che stretta al cuore.
RispondiEliminaBuona domenica
enrico
Queste sono donne che lottano ogni giorno per la vita, altro che le dive del jet set che si fanno di botox e sono tutte bulimiche.
RispondiEliminaUn baciotto
Ciao cara.
RispondiEliminaSospendo il blog fino al mio ritorno a metà aprile. Prima di partire per il Sud America volevo passare a lasciarti un saluto. A rileggerci un po' più in là.
Colpisce al cuore questo post, grazie per averlo condiviso.
RispondiEliminaUn abbraccio zamposo
Che tristezza...
RispondiEliminaVi ringrazio per aver partecipato con i vostri commenti...
RispondiEliminaAuguro ad Ambra un buon viaggio nell'America latina e a voi tutti un buon inizio di settimana!
Non esistono parole o commenti davanti a un mondo indifferente alla vita!
RispondiEliminaBuona giornata da Beatris