Il piccolo Alim stava guardando dalla finestra la neve che scendeva, i fiocchi ballavano un dolce ritmo e si appoggiavano su tutte le cose.
Sugli
alberi, sopra i fili del bucato, sulle grondaie; il bambino fissò un
grande fiocco che sembrava venisse proprio verso la sua casa, aprì la
finestra e allungò la mano.
Come per incanto il fiocco si adagiò sopra il suo palmo e il bambino
pensava quanto sarebbe stato bello se il fiocco avesse potuto parlare e
raccontare la sua avventura; era così bello, bianco e pulito, e che
forma tonda aveva...
«Qualche mese
fa ero una goccia d'acqua e insieme ad altri miliardi di gocce vivevamo
nel Mar Caspio, arrivò l'estate e io volli starmene un po' sdraiato al
sole, così mi addormentai ed evaporai».
«Quando
mi risvegliai mi sentii leggero, il vento mi stava trasportando su nel
cielo, finché non vidi più gli uomini; c'erano con me altri vapori e
tutti insieme spinti dal vento ci appiccicavamo gli uni agli altri.
Non so per quanto tempo vagammo nel cielo, eravamo saliti molto in alto, l'aria era fredda e perciò ci stringemmo tutti senza più poter muovere mani e piedi». «Non sapevamo dove andavamo, eravamo così grandi, grossi e lunghi da aver coperto il sole.
Qualcuno
disse che saremmo divenuti pioggia per tornare sulla terra. Ero felice
di rivedere la terra, poi cominciai a trasformarmi in acqua e pian piano
diventammo pioggia. Brrr... all'improvviso il clima divenne freddo e
tutti insieme cominciammo a tremare, qualcuno vicino a me più vecchio e
saggio mi tranquillizzò, ma non poté finire il discorso perché si
trasformò in neve e anch'io mi trasformai in questo fiocco che ora è
nelle tue mani!».
Mentre Fiocco di Neve prendeva fiato, Alim incantato lo pregò di continuare a parlare.
«Bene
amico mio - proseguì Fiocco di Neve - io e mille altri incominciammo a
danzare nell'aria e volteggiando scendevamo lenti sulla terra, ero
diventato leggero, come una piuma nel cielo, non sentivo più freddo
perché il freddo era diventato parte di me. Ballando scendevo sulla
terra».
«Quando fui abbastanza vicino vidi la città di Tabriz, ero molto distante dal Mar Caspio.
Un
ragazzo giocava col suo cane che, abbaiando, ingoiava fiocchi di neve,
ebbi paura e chiesi al vento di esaudire il mio desiderio di non finire
nella sua bocca! E così fu.
Il vento mi spostò poco più in là e vidi te, sperando col tuo aiuto di poter tornare acq...».
Fiocco di Neve non poté finire la frase perché si era sciolto ed era tornato acqua.
Allora Alim soddisfatto pose le sue mani nell'acqua e lo fece ricongiungere con altri milioni di gocce.
Poi il bambino si addormentò e sognò di essere una goccia di acqua fredda.
Fiaba iraniana di Samad Behranghi
Molto carina e per i bambini è anche istruttiva questa fiaba.
RispondiEliminaBuon fine settimana un abbraccio
enrico
La magia delle fiabe orientali...
RispondiEliminaBuona domenica Enrico!
È bellissima questa fiaba ,,,peccato non abbia nipotini per raccontargliela .....Ciao cara Lanterna dei Sogni .....
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