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martedì 23 novembre 2010

Chiodi di garofano - Proprietà curative e antiche usanze


I chiodi di garofano sono  boccioli essiccati ancora della “Eugenia caryophyllata”, albero originario delle Molucche (Indonesia), ma oggi coltivato in molte aree tropicali: Antille, Africa orientale, Cina e Zanzibar, piccola isola dell’oceano Indiano.
I chiodi di garofano occupano un posto di rilievo nella medicina naturale, ma le loro proprietà terapeutiche erano note fin dall'antichità: in numerosi testi di medicina cinese essi venivano prescritti per curare dolori articolari, intossicazioni, mal di pancia e capogiri.

In Cina i cortigiani delle dinastie imperiali, li tenevano in bocca per rinfrescare il respiro quando si avvicinavano all’imperatore.
I chiodi di garofano contengono una serie di oli volatili (circa il 25%), in particolare l'eugenolo, componente base dell'olio essenziale, e il metile salicilato. Inoltre, sono presenti flavonoidi, che influiscono sulla circolazione e tannini, dall'azione antinfiammatoria. L'infuso di chiodi di garofano oggi viene utilizzato per attenuare la nausea, l'indigestione ed i disturbi intestinali, mentre l'olio essenziale, oltre a essere un valido antisettico contro i virus e le micosi, svolge un'efficace azione anestetica.

Utili per tenere lontani gli insetti negli armadietti di cucina; per conservare vasi, borse termiche, recipienti in genere, quando non li si deve usare per periodi lunghi, per evitare che sviluppino muffe e cattivi odori. Ottimi per aromatizzare verdure sott'olio (funghi, carciofini etc.).
Per tenere lontani i parassiti (le così dette farfalline) dalla dispensa della cucina si possono mettere 2/3 chiodi di garofano in una ciotolina all'interno della dispensa.

Una mela o un arancio su quali siano stati conficcati numerosi chiodi di garofano serve per profumare gli armadi e tenere lontane le tarme.




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