I ferri di cavallo sono considerati fra i più universali portafortuna. La credenza nella virtù di questo oggetto è molto diffusa in tutto il mondo.
Il ferro di cavallo fu considerato dagli egizi un portafortuna, per la sua somiglianza alla mezzaluna, il simbolo di Iside.
I cinesi vedono nel ferro di cavallo la somiglianza al corpo curvato di Nagendra, il serpente sacro, mentre per i turchi ricorda la mezzaluna simbolo di fertilità e fortuna.
Da un'origine militare (nell'esercito romano le truppe marciavano a piedi e solo gli ufficiali andavano a cavallo) la perdita di un ferro da zoccolo causava una sosta, e quindi riposo, per le truppe. Rubare o trovare ferri di cavallo era così diventato un gioco tra i soldati e chi ne trovava di più era il vincitore, e quindi il più fortunato.
In Inghilterra l'origine di questa tradizione consiste nella leggenda di Saint Dunstan, un fabbro che diventò arcivescovo di Canterbury nell'anno 959. Inchiodò un ferro di cavallo allo zoccolo del diavolo mentre gli era stato chiesto di ferrare il suo cavallo. Il diavolo fu liberato solo dopo la promessa di non entrare mai più in un luogo protetto da un ferro di cavallo sulla porta.
In origine portava bene anche perché per un povero contadino trovare un ferro di cavallo era una vera e propria fortuna, data la scarsità di metallo. Se poi si pensa che nell’antica Roma potevano essere d’oro o d’argento... erano anora più baciati dalla buona sorte.
Succedeva che i poveri contadini stavano nelle loro misere dimore e vedevano sfrecciare i cavalieri avvolti nei loro splendidi mantelli, equipaggiati di speroni e corazza. Se il cavallo del cavaliere perdeva un ferro allora il cavaliere era costretto a fermarsi e il contadino poteva dargli una mano e rimediare così qualche moneta in cambio dell’aiuto prestato. Da qui il fatto che il ferro di cavallo diventa un portafortuna solo se trovato per strada e poi appeso sulla porta di casa.
Toccare ferro protegge contro la iettatura e i presagi negativi e, più in generale, tutela chi si sente in pericolo. Era vietato usare chiodi o utensili di ferro nella costruzione del tempio di Gerusalemme.
Nell'antica Roma, nel posto in cui cadeva un epilettico si infiggeva un chiodo di ferro. Plinio, come rimedio contro il singhiozzo, consigliava di toccare un ferro di cavallo.
Il ferro di cavallo, appeso allo stipite della porta, protegge la casa dalla sfortuna: ma soltanto con i bracci all'ingiù.
Il ferro di cavallo veniva messo al collo delle partorienti per favorire le doglie.
Secondo la tradizione popolare, è utile nella cura dei morsi di cani rabbiosi e contro il veleno dei serpenti.
Notizie che non avevo!
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