Gli Ainu sono una popolazione indigena, prevalentemente insediata in alcune zone dell'isola giapponese di Hokkaido e nelle isole russe Curili e Sahalin. Sono un popolazione con origini piuttosto incerte, probabilmente un gruppo di origine caucasica.
Nella struttura sociale ainu, gli uomini erano tradizionalmente dediti alla caccia e alla pesca. Le donne, invece, si occupavano prevalentemente dell'agricoltura, solo tardivamente meccanizzata, praticando la rotazione delle colture.
Caratteristico della popolazione femminile il tatuaggio attorno alla bocca e sulle braccia, mentre era comune a uomini e donne portare orecchini. La religione tradizionale ainu, ora poco praticata, è basata sulla fede in una divinità suprema e ha carattere animistico.
Centrale è il culto dell'orso: consisteva nell’allevare amorevolmente per circa due o tre anni un piccolo orso, sottratto alla madre durante una battuta di caccia. Al termine di tale periodo, il giovane orso veniva sacrificato nel corso di una festa che durava parecchi giorni. L’animale veniva in pratica considerato un “ambasciatore” degli Ainu presso i suoi antenati, gli orsi divini, con l’incarico preciso di esprimere agli dei la buona volontà degli uomini e la preghiera affinché gli orsi scendessero sempre in grande quantità sulla terra, per fornire prede abbondanti ai cacciatori.
Mescolandosi con i giapponesi, gli ainu hanno in parte perduto le caratteristiche somatiche del proprio gruppo: carnagione chiara, barba fitta, capelli spessi e ondulati, corporatura tozza e bassa statura.
Il declino della cultura ainu, per alcuni antropologi ormai completamente assorbita da quella giapponese, sembra da attribuirsi soprattutto all'assimilazione sociale ed economica avvenuta con le riforme introdotte in Giappone dopo la fine della seconda guerra mondiale.
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